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Torino – 20 Giugno 2014 – Medico chirurgo, Farmacologia e Tossicologia clinica, Gastroenterologia, Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica, Medicina interna, Psichiatria, Psicologo, Educatore Professionale, Infermiere, Dietista

L’alcol è il terzo fattore di rischio di malattia e morte prematura nel mondo ed il secondo in Europa. L’Alcologia è oggi un settore cardine del SSN per prevenire e ridurre l’insorgenza delle Patologie o Problematiche Alcol-Correlate (PPAC) sugli individui prima che sia sviluppata una dipendenza da alcol ma anche, una volta che la dipendenza si è instaurata, nel proporre trattamenti specialistici multidisciplinari e multiprofessionali di sempre più accurata competenza. L’evidenza scientifica dimostra che, a partire dagli interventi brevi sul consumo rischioso o dannoso di alcol che hanno un favorevole rapporto costi-benefici, l’approccio alcologico corrente rappresenta un’opportunità dinamica per intercettare il rischio alcolcorrelato e comunicare ai pazienti i rischi orientandoli verso stili di consumo compatibili con uno stato di buona salute, contribuendo alla riduzione delle PPAC. La rete alcologica nazionale ha contribuito e continua ancora a contribuire a sollecitare l’integrazione delle migliori prassi nei contesti di Assistenza Sanitaria allargando l’interesse ai contesti meno raggiunti dalla pratica clinica specifica della medicina nei luoghi di lavoro, di Pronto Soccorso, di assistenza sociale e di prevenzione in senso ampio. Nonostante le barriere che impediscono l’accertamento del rischio alcol-correlato da parte di molti operatori sanitari, l’innovazione in alcologia segue prassi consolidate da anni di esperienze internazionali validate anche in Italia rivolte a proporre nella pratica clinica quotidiana i risultati della ricerca scientifica mirata a tutelare maggiormente la salute della persona, dei pazienti a rischio, della collettività dall’effetto negativo dell’uso dannoso o rischioso di alcol. Tra le ragioni più spesso indicate ci sono la mancanza di tempo, il timore di mettersi in contrasto con il paziente ma anche e soprattutto la formazione professionale inadeguata. La SIA si occupa dello studio del rapporto uomo/alcol da più punti di vista (biologico, sociologico, psicologico, ecc.) e, naturalmente, degli aspetti clinici legati alla Dipendenza dall’alcol e alle Patologie Alcol-correlate. Quest’anno, alla luce delle numerose proposte di cambiamento organizzativo e di distribuzione di risorse messe in atto dai decisori politici, la nostra Società ha deciso di orientare il tema del prossimo evento scientifico, che si terrà a Torino il 19/06/14, sulla questione dei costi in sanità e più precisamente sui costi relativi al nostro ambito di intervento. Vorremmo, cioè, far emergere il vantaggio economico sul lungo periodo, in termini di costi sociali, degli interventi di prevenzione primaria e secondaria quali quelli che vengono effettuati nei Servizi di Alcologia, rispetto ai costi elevati che si devono invece affrontare per il trattamento delle Patologie Alcol-correlate degli alcolisti non trattati per tempo (cirrosi, trapianti, incidenti, disabilità lavorative, ecc.) che sono, però a questo punto urgenze che non ci si può più esimere dal curare.

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